Cistiti ricorrenti: cause, sintomi e soluzioni multidisciplinari

Alessandra Marchi

Dott.ssa Ostetrica - Specialista in Riabilitazione Perineale - Esperta in vulvodinia e neuropatia del pudendo - Direttrice del Centro Salute Pelvi di Torino

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Cistite ricorrente: cause, sintomi, cosa fare

Se soffri di cistite ricorrente, sai bene quanto questa condizione possa compromettere la qualità della vita, con sintomi dolorosi e fastidiosi come bruciore durante la minzione e urgenza urinaria. Ma perché alcune persone soffrono di cistiti frequenti? Le cause possono essere molteplici e includere fattori intestinali, alterazioni del microbiota e disfunzioni del pavimento pelvico. 

In questo articolo, esploreremo le cause, i sintomi e le possibili soluzioni, fornendo un approccio completo per affrontare questa condizione in modo efficace e mirato. Scopri come un trattamento personalizzato può migliorare la tua qualità della vita e prevenire le recidive!

Cos’è la cistite ricorrente

La cistite ricorrente è un’infiammazione della vescica che si manifesta con episodi frequenti di infezioni urinarie, spesso accompagnati da un impatto significativo sulla qualità della vita. La sua natura cronica richiede un’analisi accurata delle cause e una gestione attenta e personalizzata.

I sintomi della cistite ricorrente

I sintomi della cistite ricorrente sono persistenti e dolorosi, e variano da persona a persona ma sono generalmente ben riconoscibili. Le persone affette da questa patologia possono sperimentare:

  • Dolore o bruciore durante la minzione: il bruciore è spesso descritto come intenso e fastidioso, creando un disagio che può durare anche dopo aver urinato. Questo sintomo è uno dei più comuni e può interferire significativamente con la qualità della vita quotidiana.
  • Bisogno frequente e urgente di urinare, anche quando la vescica non è piena: questo sintomo, noto come urgenza urinaria, è spesso associato a un persistente senso di incompleto svuotamento della vescica. La sensazione di dover urinare non si calma nemmeno dopo averlo fatto, creando un circolo vizioso di stimoli continui.
  • Dolore al basso ventre o nella regione pelvica: molte donne con cistite ricorrente avvertono un fastidio o dolore costante nell’area pelvica. Questo dolore può essere acuto o sordo, e può manifestarsi durante o dopo la minzione.
  • Sangue nelle urine (ematuria): la presenza di sangue nelle urine è un segno che potrebbe indicare una maggiore irritazione o un’infezione più grave.

Tipologie di cistite ricorrente

Le tipologie di cistite ricorrente sono principalmente due:

  1. Cistite batterica: questa forma di cistite è la più comune e si verifica quando batteri, di solito Escherichia coli, invadono la vescica. Il batterio si attacca alle pareti della vescica, causando infiammazione e i tipici sintomi dolorosi. Studi hanno mostrato che circa l’80-90% delle cistiti batteriche sono causate da E. coli. Le persone che soffrono di cistite batterica spesso hanno infezioni ricorrenti, a causa della capacità dei batteri di aderire saldamente alla mucosa vescicale.
  2. Cistite abatterica: si tratta di una forma di cistite che presenta sintomi simili alla cistite batterica ma senza la presenza di batteri nelle analisi delle urine. Le cause di questa forma di cistite sono meno chiare e possono essere legate a fattori non infettivi, come disfunzioni del sistema immunitario, irritazioni croniche o un aumento del tono della muscolatura pelvica. Quest’ultima in particolare favorisce l’insorgenza di cistite abatterica nella forma post coitale. La ricerca ha suggerito che condizioni come l’iperattività della vescica, lo stress o alterazioni del microbiota vaginale possano contribuire allo sviluppo di cistite abatterica.

La differenza tra cistite batterica e abatterica è cruciale per il trattamento: la prima può richiedere l’uso di antibiotici e una terapia mirata a bonificare l’intestino per ridurre la capacità dei batteri di aderire alle pareti vescicali, oltre a una valutazione del trofismo della mucosa vulvare; la seconda può necessitare di un approccio terapeutico mirato a risolvere le cause sottostanti, come l’uso di integratori per il microbiota o terapia fisica per il pavimento pelvico.

Questa distinzione è importante anche per la diagnosi, poiché esami come l’urocoltura possono evidenziare la presenza di batteri, mentre nelle forme abatteriche i test batteriologici risultano negativi.

Cause della cistite ricorrente: perché si verifica?

La cistite ricorrente è una condizione complessa, spesso multifattoriale, che può essere associata a diversi fattori sia biologici che comportamentali. Per comprendere meglio le sue cause e il trattamento, è utile esplorare alcuni degli elementi scientifici più recenti che hanno contribuito alla nostra comprensione di questa patologia.

Fattori intestinali

Disturbi intestinali, come la stitichezza cronica o la sindrome dell’intestino irritabile, possono aumentare la predisposizione alle cistiti ricorrenti. Questi problemi, spesso accompagnati da un’infiammazione cronica della mucosa intestinale, facilitano il passaggio di batteri come l’Escherichia coli dalla parete intestinale al flusso sanguigno, e successivamente alla vescica.

Anche intolleranze alimentari, come quelle al lattosio o al glutine, possono aggravare questa situazione, mantenendo uno stato infiammatorio persistente che rende l’organismo più vulnerabile alle infezioni urinarie.

Alterazioni del microbiota vaginale e urinario

Alcuni studi hanno dimostrato che le alterazioni della flora batterica vaginale possono giocare un ruolo cruciale nello sviluppo della cistite ricorrente. La flora vaginale sana, composta da batteri come il Lactobacillus spp, funge da barriera contro i patogeni, ma l’uso di antibiotici, detergenti aggressivi e altri fattori, come i cambiamenti ormonali, possono compromettere questa protezione.

Un microbiota urinario alterato è un altro fattore che favorisce la proliferazione di batteri patogeni, come l’Escherichia coli, il principale responsabile delle infezioni urinarie​, o la Klebsiella app.

Alterazione del tono muscolare

Un aumento del tono dei muscoli del pavimento pelvico può favorire l’insorgenza di cistiti, in particolare attraverso due meccanismi principali. Quando la muscolatura pelvica non si rilassa adeguatamente durante la minzione, l’uretra può subire una compressione, causando un flusso urinario ridotto e difficoltoso. Questo porta a un incompleto svuotamento della vescica, creando un ambiente favorevole al ristagno di urina e alla proliferazione batterica.

Inoltre, una contrattura della muscolatura vaginale aumenta l’attrito durante i rapporti sessuali, provocando microtraumi alla mucosa genitale. Queste lesioni possono essere facilmente colonizzate da batteri che, risalendo lungo l’uretra, raggiungono la vescica, aumentando il rischio di infezioni.

Fattori anatomici e fisiologici

Alcuni studi evidenziano che le caratteristiche anatomiche, come la presenza di un’uretra più corta nelle donne, posizionata in prossimità del vestibolo vaginale, possono predisporre alla colonizzazione batterica della vescica. In particolare, l’uretra corta facilita il passaggio di batteri dall’area perineale e vaginale, alla vescica.

Inoltre, una scarsa funzionalità del pavimento pelvico o difficoltà a svuotare completamente la vescica durante la minzione possono favorire la proliferazione batterica in ambienti umidi e poco ossigenati, creando condizioni ideali per le infezioni​.

Fattori ormonali

Il calo degli estrogeni, in particolare durante la menopausa, ha un impatto diretto sulla salute del tratto urinario.

La riduzione di estrogeni porta a un assottigliamento della mucosa urogenitale, riducendo le difese naturali e aumentando la suscettibilità alle infezioni. La terapia ormonale locale, è stata proposta come una soluzione efficace per prevenire la ricorrenza delle infezioni nelle donne in post-menopausa​.

Comportamenti quotidiani e condizioni mediche sottostanti

Alcuni comportamenti quotidiani, come trattenere l’urina per periodi prolungati o non svuotare completamente la vescica, possono favorire la crescita batterica. Inoltre, alcune patologie come il diabete, che compromette il sistema immunitario, e l’uso di cateteri aumentano il rischio di infezioni ricorrenti. La gestione del diabete è particolarmente importante, poiché le persone con diabete tendono ad avere un’incidenza maggiore di cistiti ricorrenti, probabilmente a causa di alterazioni del microbiota e di una risposta immunitaria indebolita​.

In sintesi, la cistite ricorrente è un disturbo multifattoriale in cui diversi fattori, tra cui alterazioni del microbiota, predisposizioni anatomiche, fluttuazioni ormonali e abitudini quotidiane, possono interagire per facilitare la comparsa di infezioni. È importante adottare un approccio integrato che consideri tutti questi aspetti per una diagnosi accurata e un trattamento efficace.

cistite ricorrente

Diagnosi di cistite ricorrente: un percorso completo

La diagnosi di cistite ricorrente si basa su una valutazione clinica approfondita e su una serie di esami diagnostici che permettono di confermare la condizione e individuare possibili cause sottostanti. Ecco i principali strumenti diagnostici utilizzati:

Anamnesi accurata

La raccolta di informazioni dettagliate sui sintomi, la frequenza degli episodi e i fattori scatenanti è essenziale per formulare una diagnosi corretta. L’anamnesi permette di capire se si tratta di cistite ricorrente o se ci sono altre patologie in gioco, come disordini del pavimento pelvico o disturbi metabolici, che potrebbero favorire le infezioni urinarie. La discussione sui comportamenti igienici, l’uso di farmaci (come antibiotici o contraccettivi) e la storia di infezioni urinarie precedenti è fondamentale.

Uroculture 

L’analisi delle urine è uno degli strumenti chiave nella diagnosi di cistite ricorrente. Le uroculture permettono di identificare la presenza di batteri patogeni e di determinarne la resistenza agli antibiotici. Questo è cruciale per scegliere il trattamento più appropriato, per distinguere le cistiti batteriche da quelle abatteriche e per escludere altre infezioni che potrebbero manifestarsi con sintomi simili, come quelle da funghi o virus.

È importante ricordare che le uroculture devono essere effettuate in presenza di sintomi e prima di assumere la terapia antibiotica, oppure dopo la terapia per monitorarne l’efficacia e aiutare a prevenire l’insorgenza di resistenza batterica.

Esami di imaging

In alcuni casi, quando i sintomi persistono o le infezioni sono particolarmente gravi o ricorrenti, possono essere necessari esami di imaging, come ecografie o cistoscopie. Questi test aiutano a rilevare eventuali anomalie anatomiche nel tratto urinario, la presenza di calcoli renali, che potrebbero contribuire alla ricorrenza delle infezioni.

Le cistoscopie, in particolare, sono utili per visualizzare direttamente la vescica e identificare patologie che potrebbero non essere evidenti durante un esame fisico o attraverso esami di laboratorio.

Inoltre, alcuni studi suggeriscono che l’uso di test avanzati, come la diagnostica biomolecolare per il rilevamento di patogeni a bassa concentrazione, possa essere utile nella diagnosi di esclusione per cistite abatterica o nelle infezioni ricorrenti di origine non batterica. La diagnosi precoce e l’individuazione di cause sottostanti possono ridurre significativamente la frequenza degli episodi e migliorare il trattamento personalizzato.

Un approccio multidisciplinare per la cura della cistite ricorrente

Il trattamento della cistite ricorrente richiede un approccio personalizzato che consideri sia l’infezione acuta che i fattori predisponenti alla sua comparsa. Sebbene gli antibiotici (che ricordiamo devono essere sempre specifici per il genere femminile) siano comunemente utilizzati per trattare le infezioni urinarie, studi recenti suggeriscono che l’uso prolungato non riduce significativamente la frequenza delle recidive. Al contrario, altre terapie, come la gestione del microbiota, l’uso di estrogeni per le donne in postmenopausa e approcci che ottimizzano la salute del pavimento pelvico, sembrano essere più efficaci nel prevenire nuove infezioni.

Per una cura della cistite efficace è necessario integrare diverse discipline, ed è per questo che il Centro Salute Pelvi di Torino offre un servizio multidisciplinare che coinvolge esperti in ginecologia, urologia, fisioterapia pelvica, nutrizione e psicoterapia. L’approccio integrato permette di affrontare la cistite ricorrente in modo completo, affrontando le cause sottostanti e promuovendo comportamenti preventivi. La riabilitazione del pavimento pelvico,  l’educazione su abitudini corrette e la gestione farmacologica sono strumenti essenziali per migliorare la qualità della vita e ridurre il rischio di recidive. Questo approccio integrato rappresenta una soluzione altamente efficace per chi soffre di cistite ricorrente, garantendo risultati più duraturi nel tempo.

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